Il Tecnoparco Museo di Archimede a Siracusa rappresenta un tributo alla genialità scientifica dell'antichità che celebra le innovazioni e le scoperte di Archimede, uno dei più grandi matematici, fisici e ingegneri dell'antica Grecia.
Il Tecnoparco Archimede è un'eccezionale esposizione permanente all'interno della quale è possibile ammirare repliche e riproduzioni in scala di macchinari utilizzati nel III sec. a.C.
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Tecnoparco Museo di Archimede: viaggio attorno all'Eccellenza Scientifica Antica
Il Tecnoparco Museo di Archimede è situato ai piedi del colle Temenite, un luogo intriso di storia e cultura antica nelle vicinanze dell’ area archeologica della Neapolis, importante raccolta di reperti storici risalenti al periodo greco-romano della città di Siracusa. Il museo non è solo un’esposizione statica di manufatti ma una vera e propria esperienza interattiva che rende tangibili le invenzioni e le teorie di Archimede attraverso modelli funzionanti e dimostrazioni utili a coinvolgere il visitatore in un viaggio che porta alle radici della tecnologia ingegneristica che dal III secolo a.C. ad oggi permea la nostra quotidianità.
Le macchine visibili al Tecnoparco di Archimede spaziano dalle macchine utilizzate per sollevare navi alla leggendaria sfera omonima.
Dagli scritti che ci sono pervenuti sappiamo che il grande Genio siracusano si occupò di tutte le branche della scienza a lui contemporanee come aritmetica, geometria piana e solida, meccanica, ottica, idrostatica e astronomia. Secondo la tradizione, Archimede di Siracusa, un giorno disse: “datemi una leva e un punto d’appoggio e solleverò la Terra”. Nei due libri del trattato “Equilibrio dei piani”, opera che ha esercitato una grande influenza sulla nascita della scienza moderna, Archimede è il primo a trattare e dimostrare la fondamentale legge della leva che è al centro di tutta la fisica statica. In una leva infatti, si ha equilibrio quando i pesi sono inversamente proporzionali alle distanze dal fulcro. Archimede aveva capito che si poteva ridurre la forza necessaria a muovere un determinato peso semplicemente aumentando la distanza dal punto di applicazione, ovvero dal fulcro. Da questa scoperta nacque l’idea di concepire la creazione di macchine con cui spostare grandi pesi con piccole forze.
Sempre al genio siracusano si deve l’invenzione della coclea, ovvero la vite di Archimede, indispensabile per la risalita dei liquidi. La coclea permetteva di mantenere asciutte le stive delle navi garantendo tragitti più lunghi e più sicuri per i naviganti. Un’altra celebre invenzione di Archimede furono gli specchi ustori. La leggenda narra che Archimede, grazie all’invenzione degli specchi ustori, riuscì a bruciare le navi romane durante l’assedio di Siracusa. Di questa vicenda ne parla per primo Galeno e poi Cassio Dione. Essi descrivono gli specchi ustori come composti da una serie di specchi piani opportunamente orientati. I raggi del Sole concentrati dagli specchi in un unico punto sarebbero stati infatti in grado di bruciare il legno delle navi romane.
L’ attività di Archimede è così intrinsecamente legata alla conoscenza della storia della città che la visita al Tecnoparco non è solo un viaggio nella tecnologia ma un viaggio nella storia stessa della città.
Lo studioso era infatti così stimato e conosciuto in tutto il mondo accademico e culturale da essere un punto di riferimento non solo per Ierone II, stratega dell’ esercito e governatore di Siracusa ma anche in Egitto dove intratteneva una fitta corrispondenza con i più illustri matematici di Alessandria. Archimede era incredibilmente stimato anche dai Romani che durante il sacco di Siracusa del 212 a.C., ordinarono di catturarlo vivo per salvaguardare la sua conoscenza e per porla al servizio dell’ Impero. Si racconta che dopo che un soldato non avendolo riconosciuto lo uccise il comandante dell’ esercito romano, Marco Claudio Marcello, si prese cura della sepoltura del matematico ordinando che i suoi congiunti venissero onorati e difesi in memoria dello stesso.
L’esclamazione “Eureka” di Archimede di Siracusa
La leggenda narra che Archimede esclamò “Eureka” (dal greco antico: εὕρηκα, che significa “ho trovato!”) dopo aver trovato la soluzione ad un problema che il re, Ierone II, gli aveva chiesto di risolvere. Come racconta Vitruvio, il compito di Archimede consisteva nel capire se l’oro affidato dal re ad un orafo fosse stato effettivamente usato per la preparazione di una corona votiva o, come il re sospettava, fosse stato usato anche dell’argento. Archimede, allora, si immerse nella sua vasca da bagno e notò che la quantità d’acqua che usciva dalla vasca piena fino all’orlo, occupava lo stesso spazio del corpo che vi era entrato. Per risolvere il dilemma, quindi, era sufficiente determinare il peso e il volume della corona, per poi confrontare quest’ultimo con quello di un campione d’oro puro di egual peso. Da allora è abitudine attribuire ad Archimede questa simpatica esclamazione.
Come Arrivare
Partendo da Ortigia, centro storico della città di Siracusa, conviene raggiungere il Tecnoparco Museo di Archimede in macchina. Lasciando Ortigia alle spalle attraverso il ponte Umbertino, si prosegue per Corso Umberto I e una volta arrivati nei pressi di piazzale Marconi, dirigersi verso corso Gelone. Se si volesse utilizzare il trasporto pubblico conviene prendere i bus 103, 104 o 125 all’ inizio di Corso Umberto I, scendere dal bus alla fine di corso Gelone e poi procedere a piedi per circa 10 minuti.
Tutte le informazioni sul trasporto pubblico su ruote a Siracusa, linee, orari e rivendite di biglietti, sono reperibili sul sito della SAIS
Cosa Vedere
All'interno del museo i visitatori possono esplorare una vasta gamma di repliche e modelli basati sulle invenzioni dello scienziato siracusano. Una delle principali attrazioni è la ricostruzione della sfera di Archimede, utilizzata per difendere Siracusa dagli attacchi navali. A disposizione del pubblico anche numerosi esperimenti interattivi che illustrano i principi della leva e dell'idrostatica. All'interno del museo i visitatori possono inoltre ammirare modelli funzionanti di ingegnosi dispositivi come la vite di Archimede e le leggendarie armi da assedio. All’esterno del museo si trova altresì uno spazio verde e rilassante dove trovare ristoro e fare una piacevole pausa. Il Tecnoparco Museo di Archimede è adatto sia a visitatori adulti che non. Infatti, ai primi permette di fare un tuffo nel passato approfondendo reminiscenze scolastiche e ai più piccoli è utile come arricchimento grazie alla scoperta, all’utilizzo e all’osservazione diretta degli insegnamenti appresi in ambito scolastico.
Quando Andare
Primavera e autunno sono le stagioni migliori per visitare il Tecnoparco Museo di Archimede, quando il clima in Sicilia è mite e risulta piacevole esplorare i siti d’interesse passeggiando all'aperto. Pertanto consigliamo di evitare i mesi estivi, quando le temperature possono essere estremamente alte. È consigliabile inoltre consultare gli orari di apertura del museo prima di pianificare qualsiasi visita.
Per ulteriori informazioni su orari di apertura, attività e modalità di accesso al museo, consultate il sito del Tecnoparco Archimede
In conclusione
Una visita al Tecnoparco Museo di Archimede a Siracusa offre ai visitatori un'occasione unica per immergersi nella mente geniale dell’illustre siracusano e comprendere il suo impatto duraturo nel campo della scienza e dell'ingegneria. Attraverso le esposizioni interattive e le ricostruzioni accuratamente realizzate, i visitatori possono infatti apprezzare l'ingegnosità e la visione prospettica di uno dei più grandi pensatori dell'antichità. Questa esperienza educativa e avvincente è imperdibile per chiunque abbia interesse per la storia della scienza e desideri esplorare il legame tra passato e presente attraverso le invenzioni di Archimede.